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Parquet&laminati
L’eleganza del parquet e anche quella di un bel laminato è riconosciuta e apprezzata da molte persone, che si tratti di laminati, parquet in rovere – molto ricercato -, di prefinito o di parquet flottante si sa che un pavimento realizzato in legno nobile o in lamintao è un arricchimento per ogni casa. l parquet è certamente una tipologia di pavimento naturale capace – nella sua estrema eleganza – di fornire un ambiente accogliente e vivibile all’interno di qualsivoglia abitazione.
Attualmente questa tipologia di pavimento non è impiegata – come avveniva nei tempi andati – solo ed esclusivamente in alcune stanze specifiche come ad esempio i salotti e le camere da letto, grazie alla varietà e molteplicità dei legni oggi un parquet prefinito e non può essere installato anche nelle cucine e nei bagni.
Le tipologie di pavimentazione in legno e derivati di questo riguardano sia appunto i materiali sia la loro messa in posa per per sitetizzare potremmo dividerle in:
- massello
- prefinito
- laminato
- incollato
- appoggiato
Come abbiamo detto oggi i parquet si adattano anche ad aree della casa ove l’umidità e il calore sono presenti, anche a terra, per questa ragione quando si decide di far installare tale pavimentazione si devono tener presenti alcuni fattori tra cui:
- Il desiderio di avere un pavimento piuttosto che un rivestimento infatti i laminati sono rivestimenti mentre i più nobili parquet sono dei veri e propri pavimenti
- Sapere dove voler installare il parquet o il laminato, ad esempio se si sceglie di inserire un parquet in un bagno ove l’acqua può cadere a terra ad esempio, si dovrà necessariamente optare per un legno che abbia maggiore resistenza all’umidità.
- Avere un idea sul colore e su un eventuale decorazione. Alcuni parquet possono essere personalizzati con determinati motivi decorativi per aggiungere ancora più classe ad un pavimento che ne ha già da vendere.
Parquet flottante
In precedenza abbiamo accennato al parquet flottante in questo caso non stiamo parlando di una tipologia di parquet quanto piuttosto di un tipo di messa in posa che consiste in una specifica tecnica molto recente e pratica che possiamo tranquillamente definire anche come ecocompatibile per il fatto che non prevede l’impiego di alcuna tipologia di colla.
Il procedimento di posa consiste nell’incastro dei singoli listelli piuttosto che nell’incollaggio, dopo l’incastro si passa ad una seconda fase che è quella dell’effettiva messa a terra dei listelli, la messa in posa richiede un azione preventiva comunque che è quella di isolamento dell’area per evitare l’umidità e i rumori in questo caso – e per questa specifica funzione – verrà impiegato un tappetino che andrà steso sul masetto in senso perpendicolare alle lastre del parquet flottante, questo è il sottopavimento definito tale appunto perché va inserito al di sotto del parquet.
Parlavamo di una pratica specifica di messa in posa che oltre ad essere meno inquinante è anche più semplice per chi esegue la messa in posa del parquet. Chi dovrà svolgere questa azione sarà facilitato sia nei tempi sia nei modi visto che oltre all’assenza di colla mancano anche i chiodi in tale posa. C’è anche un altro pregio rispetto al parquet flottante, quello relativo al fatto che non essendo questo appoggiato al pavimento può essere – per qualsivoglia ragione – essere recuperato senza subire danni.
Questioni da prendere in considerazione quando si sceglie un parquet
Un altro aspetto che va sempre tenuto in considerazione quando si sceglie un parquet è quello relativo al riscaldamento, se ad esempio si ha un impianto a terra esistono alcuni legni per parquet completamente inadatti a questa fonte di calore diretta quindi bisognerà pensarne altri per l’installazione nella propria abitazione, in questo caso quindi quelli da escludere dalla lista dei papabili sono ad esempio il faggio e l’olivo, preferibili per la loro sopportazione del calore radiante, il rovere, l’iroko, il teak, il merbau e il doussiè.
Il riscaldamento a terra è solamente una delle questioni da prendere in considerazione quando si pensa di installare un parquet, un altra importante riflessione va fatta – sempre in relazione a questa specificità nelle case – sul tipo di parquet da impiegarvi, e non parliamo del legno ma piuttosto della consistenza e della stratificazione delle stesso. Ecco perché è consigliabile quando si possiede un impianto di riscaldamento a terra installare un parquet prefinito realizzato appunto con diverse stratificazioni di legno. Il prefinito viene quindi consigliato – e impiegato – su strutture che hanno il riscaldamento a terra e che necessitano di una diostribuzione del calore che tende per sua stessa natura a stratificarsi fino ad arrivare ove occorre, questo parquet è appunto stratificato e compensa in maniera eccellente le variazioni di temperatura attravesro movimenti orizzontali, altri legni invece si ingrossano – deformandosi – in punti specifici risultando indatatti alle temperature alte.
I legni adatti e quelli inadatti per il parquet prefinito
Quei legni che meglio si adattano alla lavorazione atta a rendere un parquet prefinito sono la betulla e l’abete. Ci sentiamo invece di sconsigliare i supporti in MDF e HDF che fanno generalmente parte dei laminati che tendono spesso a cambiare forma e a dilatarsi quando vengono collocati in aree esposte al calore. Inoltre c’è sempre da ricordare un fattore importante, il legno è un materiale vivo e di conseguenza lungo il corso della sua vita anche dopo la messa in posa tende a stabilizzarsi muovendosi ecco perché è sempre bene lasciare dei margini aperti lungo il muro al fine di consentire al legno stesso di assestarsi e di stabilizzarsi. In generale quindi e volendo riepilogare i legni adatti adatti per i prefiniti e comunque per sostenere il calore radiante sono quelli multistrato ma sufficentemente resistenti e taluni anche più pesanti dell’acqua, tra quelli maggiormente impiegati per i parquet prefiniti troviamo:
- il larice
- il frassino
- la quercia
- il rovere
- il teak
- il noce
- l’iroko
- il doussiè
- il wengè
Tra questi come detto in precedenza, alcuni galleggiano e quindi dimostrano una resistenza al bagnato atta a consentire la loro installazione anche in cucine e bagni il che, come sostenevamo all’inizio del nostro articolo, è una novità non poco apprezzabile.